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06 gennaio, 2017

Miti dell' Epifania-Le Varvuole




Tempo fa, descrivendo in questo blog il mito delle  Varvuole, per la sera dell'Epifania  avevo fatto l'ipotesi sull'origine della loro leggenda derivandola dai Pirati Uscocchi  i quali al soldo degli Austriaci razziavano e saccheggiavano tutti i porti sotto il protettorato di Venezia. 
Erano pirati straccioni delle coste dalmate ma guerrieri formidabili bardati con paradenti di ferro, gambali di legno e con le "cotole" alla turca tali da farli sembrare donne, ora Luciano Cicogna mi scrive proponendo un'altra chiave di lettura del mito delle Varvuole.

Per gambia' de di' che le Varvuole le ha a che fa co' i Uscocchi, xe' interessante 'nda' a veghe de le         "Anguane".
I dise che l'origine del mito ze romana, ma forsi germanica, le ninfe,  le ondine.
La descrission sumigia infati a la nostra tradission.

Storie sulle anguane (agane nelle tradizioni friulane, carniche e ladine dolomitiche) si ricordano soprattutto nelle regioni pedemontane e montane (Carnia, Valli del Natisone, Val Badia,Val Gardena, Fodom, Val di Fassa, Ampezzo), ma sono creature fatate anche di altre zone, per esempio del folklore della Laguna di Grado e di Marano.

Le anguane presentano caratteristiche e nature diverse a seconda delle varie leggende e delle località.
Sono conosciute anche come subiane, aganis, ogane, gane, vivane, pagane, zubiane, acquane, longane.

In altre storie sono delle anziane magre e spettrali, o figure notturne che si dileguano sempre prima che chi le incontra sia in grado di vederne il volto

In ogni caso le leggende sulle anguane hanno in comune la presenza, in queste creature, di uno o più tratti non umani.  "dinti de fora e gambe de morelo"

L'altro elemento comune su cui tutte le leggende concordano è che le anguane vivono presso fonti e ruscelli e sono protettrici delle acque.
Talvolta anche dei pescatori (ai quali, se trattate con rispetto, spesso portano fortuna).
"Il Mito de le sardele de oro" a Marano Lagunare.
Talora (così come le "sorelle" krivapete) assumono tratti sinistri.

In diverse leggende sono solite terrorizzare o burlare i viaggiatori notturni, spargere discordia, in particolare tra le donne, rivelando segreti e pettegolezzi, inoltre, se insultate, sono inclini alla vendetta, portando sfortuna a vita al malcapitato (molte leggende tuttavia specificano chiaramente che, a differenza di orchi e "strighe", le anguane non uccidono mai uomini o animali).

"infati no le copa' mai nissun" e il mito continua. 

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