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03 dicembre, 2017

Buora de dicembre



Dicembre classico, bora forte , secca e fredda,  una tradizione che si rinnova:



Il Castrum Gradese , come fosse un membro di una grande famiglia , è stato da sempre sposato con la bora, sua compagna di sempre che ne ha accarezzato fin dal principio le antiche pietre con le quali era stato eretto, sposa spesso benigna ma a volte dura ed implacabile.
Leggiamo qui un breve passo di Marin Sanudo che attesta la preoccupazione del Conte di Grado per il crollo di un tratto di cortina muraria provocato proprio dalla bora in un periodo di sua vigorosa forza e violenza.
La bora quindi ebbe la forza di danneggiare ciò che i gradesi consideravano immutabile segno del passato, inossidabile e imperituro confine della loro identità, della loro storia.

La Bora  sappiamo essere distruttiva e violenta, ma rispettosa e onesta.
Da notare la rapidità, per l' epoca, della risposta dei Savi Veneziani che non perdevano mai tempo in chiacchiere.
1521 Ottobre
A dì 26.
 La matina, venne uno messo di la comunità di Grado con letere di sier Zuan Maria Malipiero conte. Avisava come, per il gran vento stato, era cazudo da 40 passa di muro di quella terra e il resto minazava ruina, suplicando fusse provisto per esser propinquo al conte Christoforo; e si Grado si perdesse, saria gran danno. Fo comessa a li Savii dovessero far provision.
la risposta dei Savi
1521 Novembre
Fu posto, per li Savii tutti di Colegio, di dar a la comunità di Grado ducati 100 di la Signoria nostra per reparation di le mure cazute, offerendosi loro meter le piere et le opere in refazion; di le qual mure, come è sta visto, si spenderà ducati 200 e cussì quella comunità richiederia, ma se li dà solum 100, et fu presa. Ave 150, 3, 3. E nota. E’ cazudo passa 18 di muro.




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