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12 febbraio, 2018

La Pesca de "La Sacaleva"

" Xe un posto "

"... Le vele e le batele 
su'l prao de verde mar 
o stele in mezo a stele, 
la note, drento ‘l blù..."      di Aldo Tognon



Un mondo, quello della pesca, in grande evoluzione.
Le barche più grandi, I motori più potenti, le nuove reti in nailon, l' attrezzatura elettronica di bordo, tutto è cambiato.

Tipi di pesca tradizionali sono stati abbandonati per altri più redditizi, ma che nostalgia di un tempo.

Vera pietra angolare e motore economico della pesca di un tempo a Grado erano le imbarcazioni dedicate alla pesca delle sardelle:

Le Sacaleve 

Ortensia dei BisateliGardenia dei SpaguniRosamary dei Bonaldo,Val Paier dei BorsattiSempre Avanti di CuriolaAttendolo dei Pagiuni, Tiziano dei Degrassi, Rapido dei Degrassi, Usodimare e Impavido dei Demitri, Verbena dei Peloti, Maria Cristina dei Sabini, Eufemia dei Malusà, Dionea di Brunetti e tanti altri.

Al pomeriggio, verso l'imbrunire, uscivano dal porto in fila indiana e a sera le loro lampare illuminavano il mare a giorno dando l'impressione, a chi passeggiava sulla diga, di vedere un vero e proprio paese galleggiante in mezzo al mare.

All' alba il rientro con il Mercato Ittico sempre aperto, alle 5 iniziava l'asta.

A essere servite per prime sempre e in ogni caso le pessere che, chi con la corriera, chi con il triciclo cominciavano la loro giornata di vendita.

Mariana, Bernardina, Stefania Trotola, Nina Ciate, Ristea, Tosca, Maria Pastoricia questi i nomi di alcune di loro che vivevano in simbiosi con i pescatori e il loro prodotto. 
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